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CHIESA-ORATORIO MADONNA DELLA CATENA.

L'Oratorio della Madonna della Catena, sito in Piazza V. Emanuele, è la sede della Congregazione del SS. Crocifisso al Calvario. La chiesa fu edificata in piccole proporzioni intorno al 1541, ingrandita nel 1580, abbellita con stucchi e dorature nel 1616 e rifinita con elemosine dei confrati (come si legge nei libri di detta Congregazione). Prese il titolo "della Catena" per una antica edicola che si trovava nel muro dei Marchesi e che oggi è incastonata nel palazzo Liggieri, già residenza dei baroni Corbino e Reforgiato. La catena rappresenta il cordone ombelicale che lega la madre al nascituro e per questo, la Vergine era invocata dalle partorienti quale loro protettrice. Fu resa magnifica tanto da essere chiamata "Il Pantheon delle Vergini" poichè nelle nicchie sono scolpite 13 Sante Vergini e l'Immacolata, protettrici dei principali centri della Sicilia. In origine la chiesa presentava una indoratura in oro zecchino uniforme presso tutti gli stucchi dell'aula, con pavimento in ceramica calatina, scalinata dell'altare maggiore in oro zecchino, un maestoso tronetto barocco e una pala d'altare seicentesca, oggi custodite presso il museo S. Nicolò. Per atto del notaro Mario Boccone del 12.5.1676 si sa che l'altare maggiore e il tronetto del SS. Sacramento furono realizzati dal maestro Pasquale Nicotra. Il soffitto ligneo "a cassettoni", pregiato lavoro di intarsio, è originale opera di quell'epoca. Tuttavia, nel corso del XVII sec., gli stucchi dorati furono quasi interamente ricoperti da uno strato di calce perchè si pensava erroneamente che l'oro favorisse il contagio e il propagarsi della peste. L'arco dell'altare maggiore della chiesa è in travertino, finemente scolpito, e sormontato da stucchi dorati a zecchino; al centro della volta troneggia il Padre Eterno circondato da cherubini alati. Nel primo ordine è interessante notare scene di angeli guerrieri, metope panciute e simbologie della mitologia classica (le Arpìe e Sansone che distrugge le colonne del Tempio); nel secondo, scene della vita di Gesù, contornate dalla presenza di angeli musici e simbologie cristiane e pagane (il pellicano, cornucopie, melograni e mele-cotogne, rappresentano l'abbondanza e la prosperità). Voluta fortemente per interessamento della principessa Donna Giovanna D'Austria, dovette sin dall'inizio assolvere a delle funzioni non solo liturgiche ma anche mondane quali l'ascolto della musica (auditorium), fattore questo all'avanguardia per quei tempi. Tutte le statue delle Sante vergini sono ritratte in abiti e costumi di quel tempo; questo ci offre uno spaccato degli usi e dei costumi nonchè dell'importanza e del ruolo ricoperto dalla donna nella società dell'epoca. La cantoria e il settecentesco organo a canne, furono aggiunti successivamente, modificando il primitivo assetto spaziale e scenografico del sacro edificio. La Congregazione è dotata di preziosi parati in lamina d'oro e ricchissimi ricami. Possiede pregiate argenterie, tra cui un grandioso ostensorio e un calice argenteo finemente cesellato, una legatura di messale, 4 grandi lampade in argento, diverse cartegloria, il diadema, l'aureola, la corona di spine e i chiodi del SS. Crocifisso al Calvario. La festa della Madonna della Catena si celebrava il 16 agosto di ogni anno, quindi dal 1788 in poi nella III domenica di novembre. L'ingente patrimonio artistico e devozionale, i sacri arredi, i preziosi e i parati si trovano conservati oggi presso il Museo d'arte sacra "S. Nicolò".

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