BENVENUTI nel sito web devozionale dedicato al Santissimo Salvatore - Patrono di Militello in Val di Catania (CT - Sicilia/Italia) - Città d'Arte Patrimonio Mondiale dell'Umanità - UNESCO

La Chiesa Madre -> Gli Arcipreti

Arciprete
DON BARTOLOMEO LAGANA'
(Parroco della Matrice S. Nicolò - SS. Salvatore dal 11.11.1788 al 18.6.1819)

Sotto la sua gestione, a seguito delle continue controversie sulle prerogative matriciali e patronali con la chiesa di S. Maria, l'11.11.1788, S. Ecc. Rev.ma Mons. Giovambattista Alagona, Vescovo di Siracusa, d'intesa con il sovrano Ferdinando IV di Borbone, Re delle Due Sicilie, con le nobili famiglie locali e con la Corte Suprema di Palermo, decretò la soppressione delle parrocchie antagoniste e degli antichi culti dei rispettivi titolari. La chiesa parrocchiale di S. Maria della Stella fu soppressa, e di conseguenza, la Chiesa Matrice funziono' come unica parrocchia di Militello. La necessità della sostituzione del culto storico tributato a S. Nicolò, ed il proposito di incentivarne uno che fosse accettato e che mettesse d'accordo la popolazione in un ritrovato spirito di unione e di concordia, spinsero il clero, i devoti e la popolazione di allora ad acclamare e riconoscere il Santissimo Salvatore quale Patrono della Città, e la Matrice sin d'allora riprese ed incrementò questo culto, peraltro già antico a Militello di oltre nove secoli.
Su ordine vescovile, fu pertanto costituita una <<Unica Parrocchiale Chiesa Madre>>. Questa nuova Collegiata, trovò sede presso la più centrale ed ampia sede in S. Nicolò, riaperta al culto sotto il titolo del Santissimo Salvatore, che così diviene contitolare della stessa e Unico Patrono della Città (1788-1875). Pose le fondamenta della crociera di ponente e fece erigere la mirabile effigie del Santissimo Salvatore ad opera dello scultore palermitano Girolamo Bagnasco. Nel 1811, fu tra i promotori della stipula di un Concordato tra le succitate parrocchie antagoniste, nel quale venivano regolate le modalita' di svolgimento dei culti.
Nel 1818 Militello, smembrato dalla Diocesi Metropolita di Siracusa, fu assegnato alla giurisdizione del Vescovado di Caltagirone.

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